Carusi

by Cinzia Toscano

©Cinzia Toscano

Ho compiuto 50 anni. Continuo a ripeterlo già da molto prima che accadesse. Forse ho bisogno di capirlo.

50 anni sono il doppio di quegli anni che quando ero bambina lo dicevo sempre: nel 2000 faccio 25 anni e per me quello era il numero dell’età adulta, l’età che aveva mia madre quando ha avuto me, quindi era sicurissimo che una era diventata grande. Non lo potevo immaginare che, invece,  a 25 anni ho iniziato a diventare giovane.

Ho iniziato l’anno con una certezza assoluta: vietato perdere tempo. Intendiamoci, per me non perdere tempo non ha mai significato quello che significa per molti. Cioè si, fino ai 25 anni. Poi piano piano il tempo non perduto ha iniziato ad acquisire un senso completamente diverso. Fino ai 25 anni c’erano i doveri verso gli altri. Dopo i 25 anni, molto lentamente ma con costanza, hanno iniziato ad esserci i doveri verso me.

Non perdere tempo significa fare cose che mi fanno cresce e migliorare come persona e che mi danno gioia.

Questo compleanno l’ho festeggiato in un posto che non conosco: Palermo.

Di Palermo te ne innamori in un secondo e in due sai che viverci può essere (anche) un atto eroico.

Palermo ti tira secchiate di bellezza in faccia, ma la cosa più bella di tutte sono i suoi ragazzi. Una mattina facevo colazione su una terrazza assolata del centro e sento il suono di un corteo, voci giovanissime a cui i miei occhi non avevano accesso. Scendo e mi tuffo nel fiume di ragazzi. Protestavano contro i governi di adulti che gli stanno distruggendo il pianeta, che stanno progettando di costruire un ponte invece che servizi per rendergli la vita vivibile condannandoli ad emigrare, contro governi locali che preferiscono popolare il centro storico di turisti rendendo l’accesso alla casa una chimera.

Com’erano belli mammamia!

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Poi il giorno dopo a Mondello mi sono imbattuta in un’altra gioventù, anch’essa mitica.

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A Napoli li chiamiamo scugnizzi e d’estate li trovi sull’istmo che unisce il lungomare al Castel dell’Ovo o sulle rovine di Palazzo degli Spiriti a Marechiaro a fare i tuffi.  A Palermo si tuffano dal molo di Mondello, sfidando l’altezza e il freddo del primo bagno. Conosco Cristian e Gaetano, li fotografo con il loro permesso e con la promessa (mantenuta) di inviargli le foto.

 

©Cinzia Toscano

Ho negli occhi le fotografie di autori che amo e che hanno fotografato ragazzi. Come non comprendere la fascinazione verso gli adolescenti e quell’età di mezzo così incasinata? Credo che un po’ c’entri il fatto che noi adulti siamo del tutto consapevoli del periodo terribile che stanno attraversando e c’è in noi tenerezza e rispetto. Bisogna essere forti per attraversare l’adolescenza. Riconosciamo in loro l’energia vitale, quella sensazione di tempo infinito e pieno di possibilità che non tornerà mai più. E’ come specchiarsi e non vedere contorni precisi, ma qualcosa che si sta facendo e si trasforma sotto i nostri occhi.

Sarei stata lì con loro tutto il giorno e forse li avrei seguiti pure a casa. Ma il turismo è nemico della fotografia e non ero lì per quello. E’ stato bello però, tuffarsi a Palermo.

©Cinzia Toscano
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CINZIA TOSCANO